sabato 31 luglio 2010

testardo

(non la conoscevo, poi l'ho sentita. descrive me, almeno un po'. e l'altro po' vorrei che lo facesse).

io so' testardo
c'ho la capoccia dura
e per natura non abbasso mai lo sguardo
è un'esigenza
perché c'ho 'na pazienza da leopardo
e so' testardo
e non mi ferma gnente
vado sempre avanti fino al mio traguardo
indifferente
e non m'importa gnente se ritardo

io so' de legno
e sembro muto e sordo
ma le tue parole, sta' tranquillo
che me le ricordo
e qualche volta me le segno

io so' de coccio
quello che dico faccio
io so' uno che, comunque vada
le promesse le mantiene
che poi nemmeno me conviene
molto

perché so' un muro
e pure se t'ascolto fondamentalmente
so' sicuro
che la tua vita è appesa a un filo
e io c'ho le forbici

però
se ancora un po' mi piaci
la colpa e dei tuoi baci
che m'hanno preso l'anima
de li mortacci tua

io so' de chirico
dico in senso simbolico
c'ho un controllo diabolico
quasi artistico
del mio stato psicofisico
e se hai capito, mo' traducilo

e so' tenace
perché alla gente piace
ma è evidente che con un coltello
mi puoi fa' cambia' opinione
aho, so' testardo
ma mica so' cojone

io so' de marmo
ma tu m'hai sbriciolato
perché so' testardo fino al punto
che so' sempre innamorato
pure se tu m'hai già scordato
- (e infatti l'hanno vista...)
- m'hanno informato!

però
se ancora un po' mi piaci
la colpa è dei tuoi baci
che m'hanno preso l'anima
de li mortacci tua

per ascoltarla, vai qui:
http://www.youtube.com/watch?v=aHvdo7BRoV8

venerdì 30 luglio 2010

batman

l'altra sera dormivo sul divano facendo finta di guardare la tv.
poiché non dormivo proprio del tutto, ho avvertito un movimento sopra la testa.

il gattopuzzola impazzisce all'istante (è impressionante come un gatto possa passare dal coma profondo che non lo svegli neanche con le cannonate alla modalità cacciatore guerriero in un nanosecondo).
penso "dev'essere entrata una falena, che schifo"
apro gli occhi e mi trovo davanti UN PIPISTRELLO.

aaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!
paurissima! schifissimo!

ovviamente il pipistrello minuscolo era più spaventato di me, ma comunque. mi rendo conto che devo farlo uscire.
facile, spengi la luce e lui esce.

PECCATO che a casa mia ci sono sempre luci accese nei posti più impensati (perché, ebbene sì, io ho paura del buio) e PECCATO che io non chiudo mai le porte.

quindi il pipistrello poverino non riusciva a capire dove andare e io sono andata in giro come una matta cercando di:
chiudere le porte - spegnere le luci - acchiappare il gatto e chiuderlo in bagno (perché l'unica cosa peggiore di un pipistrello vivo è un pipistrello azzannato dal gatto) - recuperare una scopa per aiutare la bestia ad uscire.

per avere un po'di supporto morale ho telefonato ai genitori che si sono messi a ridere. però poi mio padre si è imbarcato in una spedizione di soccorso (sempre ridendo)

nel frattempo il pipistrello è sparito.

ho riaperto tutte le porte delle varie stanze e frugato nei vari anfratti per vedere se per caso si era nascosto da qualche parte.
ho controllato in bagno, se per caso l'avessi chiuso lì dentro col gatto.
ho liberato il gatto che è tornato alla modalità "anto', fa caldo" spaparanzato per terra.

il pipistrello se n'era evidentemente andato.
quando è arrivata la missione acchiappapipistrelli, è stata riscontrata la totale assenza dei suddetti.

un po' di dubbio che sia ancora nascosto dietro l'armadio, però, mi è rimasto.

giovedì 29 luglio 2010

la storia infinita (ovvero: pri e il call center volume due)

forse è colpa mia.
forse dovrei smettere di parlare con i call center.

2 settimane fa:
ricevo la chiamata dal mio gestore di telefonia fissa che mi offre mirabolanti servizi e uno sconto sulla bolletta. decideo di rischiare e accettare.
mi offre anche a possibilità di vedere il digitale terrestre più altri mirabolanti canali televisivi via banda larga, praticamente gratis.

poiché io non ho l'antenna normale e proprio non mi va giù che mi criptino sempre ghost whisperer, decido di accettare. mi premuro di insistere sul dettaglio dell'assenza di antenna. mi dicono "non c'è problema signora".
mi chiedono: "la presa del telefono è vicina alla tv?"
rispondo: "no, nell'altra stanza"
mi dicono: "non c'è problema, il collegamento verrà fatto wi-fi. tutto gratis".
penso che è troppo bello per essere vero e accetto.

(e infatti, era troppo bello per essere vero)

nei giorni successivi ricevo:
una telefonata di controllo, per assicurarsi che io abbia ben compreso cosa ho sottoscritto.
una telefonate di controllo qualità per informarsi se gli operatori sono stati gentili ed esaustivi.
una serie di telefonate a cui non ho risposto per motivi vari.
una telefonata da un tecnico che mi dà l'appuntamento.
una telefonata da un tecnico (diverso) che mi chiede di nuovo se la presa del telefono è vicina alla tele. e io di nuovo dico no. e lui di nuovo dice che non c'è problema, c'è il wi-fi.

finalmente, il giorno fatidico:
un'ora prima dell'appuntamento.
suona il cellulare.
lui: "signo', so' il tecnico. senta: lei che modem c'ha?"
io (nota esperta di tecnologia): "quello bianco con le antennine".
lui: "funziona bene?"
io: "sì"
lui: "la presa del telefono è vicina alla televisione?"
io: "no, mi avete parlato di una connessione wi-fi"
lui: "ecco, però non è uaifai. si fa un convogliamento di onde. mi servono due prese elettriche, una attaccata al telefono, una attaccata alla tele, senza ciabatte o doppie spine"
io (titubante): "ma, veramente, potrebbe essere complicato, io non ho tante prese elettriche libere..."
lui (spietato): "e poi ce vojono due apparecchi. costano 60 euri l'uno".
io (finta spavalda): "mi è stato detto che era tutto gratis".
lui: "no, no. 120 euri. sinno è inutile che vengo"
io: "non li voglio pagare".
lui: "me dispiace. allora che fa, rinuncia?"
io: "sì rinuncio"
lui (super professional): "inserisco nel computer la sua rinuncia, non pagherà niente. arrivederci".

oggi:
poiché fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, chiamo il servizio clienti dell'operatore telefonico.
comunico quanto accaduto.
mi viene risposto: "ma no, signora. c'è un'offerta, i due apparecchi sono gratuiti. forse il tecnico non ne era al corrente. vuole un nuovo appuntamento?"
(ma come sarebbe a dire che il tecnico non era al corrente dell'offerta???)

no grazie, rimarrò senza ghost whisperer.
arrivederci.

lunedì 26 luglio 2010

stupidario dei turisti, parte prima

1- ore 8,15 del mattino: fotografare il tunnel della metropolitana sporgendosi così tanto dal bordo della pensilina che stai quasi per cadere. (che poi, amico mio, questa è la metropolitana di roma, fa schifo. che c'avrai da fotografare? e soprattutto, guai a te se cadi, che mi bloccano la metro e faccio tardi al tour)

2- ore 10 del mattino: chiedermi quanto sono antiche le mattonelle che decorano un edificio. alla mia risposta "più o meno 100 anni, come l'edificio", chiedere sbalorditi: "e sono originali??? (oh! ho detto 100 anni, non duemila! perché non dovrebbero essere originali? e poi, che ne so io! mica so i dettagli di ogni singolo palazzo di roma!)

3- dentro la cappella sistina: sporgersi per toccare una tappezzeria dipinta sul muro per rendersi conto che è dipinta e sorprendersi della bravura dei pittori. e rischiare di venire fucilata sul posto dai custodi cattivissimi. (non lo vedi con gli occhietti tuoi santi che è dipinto? ma soprattutto, perché guardi la tappezzeria quando sei davanti al giudizio universale?)

vabbè, dal vivo facevano più ridere. :-(

domenica 25 luglio 2010

vampiri

l'altra sera alla tele ho visto il film di vampiri teenager (il primo della serie).

c'è lei che la notte si sveglia e le sembra di vedere lui tra le ombre ai piedi del letto. lei dice a se stessa (e a noi che guardiamo il film) che si tratta di un sogno e che lo sogna perché lo ama.

poi, nel corso del film, si scopre che lui è veramente lì che la guarda dormire e la guarda perché la ama. solo che siccome è vampiro e c'ha i superpoteri, si dilegua quando lei si sveglia.

ora, io sono anni che ogni tanto mi sveglio la notte convinta che ci sia qualcuno accanto al letto che mi guarda.

devo pensare che ho un vampiro personale che mi fa stalking però è timido e non si rivela per esempio salvandomi da furgoni impazziti che stanno per uccidermi?

ai posteri l'ardua sentenza!

venerdì 23 luglio 2010

una mattina di ordinaria follia

oggi, mattinata libera. programmo intense attività che dovrebbero iniziare con il rapido acquisto di due biglietti ferroviari tramite internet.

(premessa: la settimana scorsa avevo già provato senza successo. forse ancora non risultava l'accredito dei soldi sulla carta prepagata. la gentilissima signorina del call center mi dice che la prenotazione scade dopo 24 ore e che quindi avrei potuto procedere ad un nuovo acquisto a partire dal giorno successivo.)

oggi (9 giorni dopo) mi accingo all'operazione animata da insano ottimismo.
tentativo 1: fallito. "transazione non eseguita".
tentativo 2: uguale.
tentativo 3: invece di comprare due biglietti insieme ne compro solo uno. transazione eseguita con successo. evviva!

speranzosa ecerta di aver capito il trucco (compro un solo biglietto per volta ed inserisco il mio nome con solo lettere minuscole), procedo oltre.

tentativo 4: fallito. "transazione non eseguita".
tentativo 5, 6, 7: uguale.

mi viene il dubbio che ci sia un errore nel sistema. chiamo il call center. mi dicono che non c'è nessun problema. continuo.

tentativo 8: "il circuito erogante ha bloccato la carta. contatti il gestore".

chiamo la banca. e per fortuna era un numero verde.

dopo 20 dico 20 minuti di attesa: "mi dispiace signora, ma lei ha digitato 2-carte di credito, per il suo problema con la carta di credito. invece doveva digitare 1-banca per telefono. io ovviamente non posso passarle l'interno giusto, deve ricominciare da capo. grazie e arrivederci".

(ma io dico: innanzitutto chi ti ha detto che sono una signora? io sono una splendida e giovane single. ma vabbè. secondo poi, come sarebbe a dire che dovevo digitare 1????)

ricomincio da capo e digito 1. dopo altri 20 minuti di attesa cade la linea. riprovo.
dopo altri 15 minuti: "beh signora, ma lei la settimana scorsa ha provato a utilizzare la cifra tot che quindi è considerata come impegnata e non disponibile. quindi non ci sono più soldi sulla sua carta prepagata. la cifra le sarà restituita dopo due settimane dalla tentata operazione"
mio pensiero: "?!?!?!?! cosa?????*serie di parolacce*"
mie parole: "mi scusi, gentile operatrice, come può verificarsi questo fatto? l'operazione da me effettuata è stata annullata dalle ferrovie dello stato una settimana fa. come è possibile che i soldi non siano disponibili? e soprattutto, che garanzie ho che i suddetti soldi mi vengano restituiti?"
lei (pure un po' incazzata): "beh, è così e basta. se i soldi non le vengono restituiti, poi potrà fare reclamo. d'altronde quando fa un acquisto col bancomat e le dice transazione non eseguita..."
ma che c'entra? va bene.
sporgo reclamo per non essere stata adeguatamente informata sui dettagli.

tanto per stare tranquilla, ho deciso di controllare con le ferrovie.
al call center mi dicono che non c'è pericolo, l'operazione da me tentata è scaduta ormai e quindi non possono in nessun modo addebitarmela ma che, ebbene sì, il sistema trattiene la cifra della tentata transazione per qualche giorno. in caso di carta di credito prepagata i giorni sono 30 o 40. purtroppo c'è un errore nel sistema e lei mi invita coridalmente a sporgere reclamo.
ma i miei soldi per ora se li tengono loro.
arrivederci e grazie per averci contattato.

in tutto ciò, sono passate due ore. non ho comprato i biglietti né ho fatto nulla di quello che dovevo fare.... in compenso un'arrabbiatura....

e per di più, me la pijo in saccoccia come si dice dalle mie parti.

mercoledì 21 luglio 2010

come il papa

oggi, al foro romano.

una turista americana del mio gruppo, fin lì muta, molto carina ed educata, ad un certo punto mi si avvicina e mi rivolge la parola.
turista: "vvkndliuviozxvnkjmfhiln,vnz,vjyòiodnvkjxkvh8ig... latina?"

io, imperturbabile e sorridente, le chiedo di ripetere.
(questo l'ho imparato anni fa al corso per insegnanti di italiano. quando si ascolta qualcuno parlare in una lingua straniera e non si capisce, non si dice "non ho capito" ma "puoi ripetere per favore?". perché, però, non lo so).

lei, carina e sorridente, ripete: "vvkndliuviozxvnkjmfhiln,vnz,vjyòiodnvkjxkvh8ig... latina?"

e io penso "cavolo, non capisco una parola. ma è inglese? possibile che mi stia chiedendo qualcosa di latina? e cosa? aiuto!! ecco, lo sapevo, il mio inglese fa schifo, non riesco a capire una sola parola!"

per fortuna, subito prima del momento umiliante in cui mi accingevo ad ammettere che non avevo idea di cosa stesse dicendo, lei mi viene in aiuto.

"è latino" mi dice "ti stavo chiedendo se parli latino, perché ci hai letto le iscrizioni quindi ho pensato che lo parlassi"

LATINO!?!?!? QUELLO ERA LATINO!?!?! E PERCHE' TU (turista americana che vieni dallo stesso paese di quelli che in genere mi chiedono "ma gli antichi romani che lingua parlavano, spagnolo?") PARLI LATINO (come il papa? e con un accento altrettanto incomprensibile?)!?!?!

in stato di shock, l'unica risposta che mi è uscita, è stata: "no. io lo leggo, ma non lo parlo". che è quello che dice mia madre quando le chiedono se sa l'inglese.

alla fine è venuto fuori che lei insegna latino all'università. e lo parla correntemente (dice) perché ha seguito un master in cui gli insegnanti tenevano lezione, appunto, in latino.

mah...

martedì 20 luglio 2010

non sono più i tempi di una volta

ieri, al supermercato, in fila alla cassa.

una vecchietta si avvicina con in mano un pacco di sale. brontola a mezza voce "mamma mia che fila, dovevo comprare solo questo, ho lasciato i facioli sul fuoco, c'ho paura che me se bruceno" e, piano piano, passa avanti a tutti.
tutti, d'altra parte, hanno i loro bei carrellini traboccanti di merce.
nessuno fiata.

io penso: "che bello questo quartiere, qui la gente è gentile, questa è la vera roma, altro che quei quartieri snob. vedi, il rispetto della vecchiaia, il ritmo umano della vita, povera signora, ..."
non faccio neanche in tempo a finire di formulare il pensiero, che le furie si scatenano.

"ma insomma, non è possibile!"
"almeno lo chieda per favore!"
"almeno ringrazi!"
e poi, dieci minuti a lamentarsi tra di loro.

intanto la signora, chiomma chiomma, ha pagato e se n'è andata.
io facevo il tifo per lei.

martedì 13 luglio 2010

domenica bestiale

domenica pomeriggio. sul tratto urbano della A24, ale dice "che strano rumore" e io "niente paura, è l'asfalto drenante."

dopo poche centinaia di metri si sente uno schiocco e vediamo un pezzo del copertone posteriore destro che prende il volo.
io, ancora mantenendo la calma: "forse abbiamo bucato"
ale, mostrando un aplomb incredibile e guardando fuori dal finestrino: "in effetti, praticamente non c'è più la ruota".

accostiamo nella corsia d'emergenza, accanto alla colonnina del soccorso stradale.
siccome siamo donne di mondo, ci mettiamo la giacchetta fosforescente, montiamo il triangolo e ci accingiamo a cambiare la ruota. riusciamo a: trovare la ruota di emergenza, estrarla dal suo alloggiamento, estrarre il cric e le varie chiavi, trovare le istruzioni per l'uso, con immensa fatica anche ad allentare i bulloni.

per un attimo ho pensato "ce la possiamo fare". solo per un attimo.

poi dobbiamo aprire il cric.
e comincia la tragedia.
non si apre.
le istruzioni sono poco chiare e imprecise, la leva che dovrebbe girare si muove a vuoto.
non possiamo procedere. non siamo in grado.

dopo 20 minuti di ansia e attesa: la salvezza.
il carroattrezzi? nooooooo
uno stupendo, aitante, sconosciuto che risolve tutti i nostri problemi? nooooooo

la polizia.

si ferma una volante.

mentre mi avvicino alla macchina (col cric in mano tipo serial killer) e dico " buonasera, si è bucata una ruota" penso: adesso mi fanno la multa perché ho commesso un'infrazione gravissima di cui non sono a conoscenza. perché io mi fido sempre delle forze dell'ordine.
loro mi chiedono (un po'cattivi): "ce l'ha la ruota di scorta?"
e io (felice): "certo!"
loro: "e perché non la cambia?"
io (sconsolata): "perché non so aprire il cric".

a quel punto i nostri eroi scendono dalla macchina, prendono il cric dalle mie mani, lo aprono con i movimenti più naturali del mondo e cambiano la ruota.
uno dice: "spiacenti, non siamo arrivati prima perché una signora qualche chilometro più su era rimasta senza benzina"
l'altro dice: "signo' io non dico niente, se no mia moglie mi sgrida e dice che sono sempre il solito, ma lei, cioè ma voi..."
non finisce la frase, ma io leggo come in una nuvoletta da fumetto le parole mancanti: "... siete proprio donne!".

ci cambiano la ruota. ma la ruota d'emergenza è a terra.

nel frattempo è arrivato il soccorso stradale. che ci carica sul carroattrezzi e ci porta al distributore più vicino a gonfiare la ruota di scorta.
letteralmente ci carica, con la macchina sopra il carroattrezzi.

e si fa qualche chilometro di autostrada, uno svincolo, un paio di curve e di semafori.
e io sopra.
dentro la macchina, non al posto di guida.
a mille metri d'altezza.
manco le montagne russe.
quando arriviamo mi fa: "divertita? e pensi che c'è gente che ci paga il biglietto" (da intendersi, per le montagne russe. oppure lui si fa pagare per portare la gente in giro così, chissà).

alla fine, libere, siamo tornate a casa.

sabato 10 luglio 2010

gipsy kids

qualche giorno fa una turista mi ha chiesto che fine avessero fatto gli zingarelli che infestavano roma... la sua guida, diceva, metteva in guarda contro il continuo rischio di venire borseggiati avventurandosi nei luoghi affollati del centro.
in effetti, anch'io mi sono più volte posta la domanda negli ultimi tempi...
dove sono andati tutti? la differenza rispetto a qualche anno fa è impressionante.
probabilmente c'è solo un maggiore controllo delle zone turistiche, ma è pur vero che il gruppo di ragazzine che io ormai avevo imparato a conoscere e riconoscere (ammirando segretamente la loro "abilità manuale") non c'è più, nessuna traccia.

una volta, anni fa, nel foro romano avevo pure litigato con le ragazzine di cui sopra: le avevo scacciate mentre si avvicinavano come uccelli rapaci al mio gruppo dicendo "andatevene via da qui, io sto lavorando, non fatemi perdere tempo". al che loro erano montate su tutte le furie e mi avevano urlato "guarda che anche noi stiamo lavorando, che ti credi. e vedi di farti i fatti tuoi!"

mentre mi interrogavo su questo grande enigma (possibile che il sindaco-la polizia-lo stato abbiano sradicato il problema? e se è così, che ne hanno fatto delle decine e decine di ragazzini?), ho preso la metro ed ho avuto la mia risposta:
sono ancora tutti qui solo che sono cresciuti.
alla metro colosseo in orario di punta ci sono una decina di ragazze, tutte adolescenti, tutte incinta o con bambini in collo, che esercitano con maestria la loro professione.
e sono loro. le ragazzine di qualche anno fa. le ho riconosciute.

non è cambiato niente, sono solo passati un po'di anni.

mercoledì 7 luglio 2010

nonna

quando eravamo bambini ci comprava il chinotto, perché mamma non voleva che bevessimo la cocacola, e ci diceva che lì dove eravamo in vacanza al mare affidati a lei la cocacola non era ancora arrivata. si faceva il caché ai capelli e così a volte sembrava la fata turchina. andava a giocare a bridge e fumava almeno un pacchetto di sigarette al giorno. faceva il bagno al mare mettendosi la cuffia con i fiori applicati e nuotava come esther williams. lavorava a maglia mentre leggeva un libro mentre guardava la televisione. al pranzo per il suo novantesimo compleanno ha ordinato peperoni come contorno dopo un pranzo di sette portate per, testuali parole, "sciacquarsi la bocca".
anche lei, qualche giorno fa avrebbe compiuto 103 anni.

venerdì 2 luglio 2010

ve piace?

il nuovo vestitino del blog?

casa dolce casa


adesso penserete che sono pazza (e avreste ragione).
direte "questa è tornata dall'olanda 3 mesi fa e solo oggi si fa venire in mente il post sul ritorno a casa?"
avreste ragione se non fosse che sono tornata a casa mia solamente oggi.
che gioia.
finora mi ero appoggiata provvisoriamente nella casa in campagna che non è in campagna, gentilmente messa a disposizione dalla family.
nel mio appartamento c'era un fantastico, gentilissimo, educatissimo ospite che se n'è andato l'altro ieri.

quindi io, lilla lilla quatta quatta, ieri sono rientrata in possesso delle mie quattro mura, del mio telefono rete fissa, della mia connessione internet veloce, flat e wifi e della mia tv satellitare.

oggi avevo in programma il trasloco.
mi ero detta "ho lasciato quasi tutte le mie cose negli scatoloni, che ci vorrà a raccogliere i miei quattro stracci e portare tutto a casetta!?!"

se non fosse che avevo scordato di essere un catalizzatore umano di oggetti. la quantità di cose, cosette e cosettine che ho accumulato in questi tre mesi è inimmaginabile.

se non fosse che fa un caldo africano e appiccicoso che non invoglia proprio allo scatolone né allo spostamento.

se non fosse che il carissimo ospite ha seminato oggetti e cibarie di sua pertinenza in giro per la casa (e sì che è piccola) come pollicino e tornerà domenica a raccoglierli.

insomma, non è andata proprio secondo i piani:
quasi tutte le mie cose sono ancora in campagna (compreso il gattopuzzola),
la casa è piena di cose non mie di cui alcune di probabile provenienza aliena (il caro ospite mi ha detto "NON MANGIARE LE UOVA CHE HO LASCIATO IN FRIGORIFERO!" e non ha voluto darmi ulteriori spiegazioni a riguardo).
non ho il digitale terrestre e non potrò vedere la partita in tv.

però:
stanotte dormo qui.
è proprio bello essere a casa!