sabato 30 aprile 2011

matrimoni "reali"

due matrimoni in due giorni è un'esperienza impegnativa.

anche se quello di ieri l'ho visto solo in televisione perché purtroppo non mi hanno invitato (forse che kate fosse preoccupata che william vedendomi scegliesse me?), però mi sono commossa allo scambio delle promesse. e ho un po' riso quando hanno detto "in ricchezza e in povertà" (ma che davvero? in povertà i reali d'inghilterra?).

oggi invece la televisione non c'era, ma praticamente era l'unica differenza.
c'era lo sposo molto elegante e senza cravatta, la sposa con le roselline nei capelli, la chiesa piena di bambini, i violini e la sorella della sposa che cantava.
la sposa è una mia amica e anche una delle sue testimoni (e quindi una buona parte degli invitati).
mi sono commossa lo stesso al momento delle promesse.

poi mi sono commossa per i bambini, le coppie felici, l'arrivo dei quarant'anni.
domani c'è una grande festa e si ballerà.
principe azzurro, se vuoi ci vediamo lì.

giovedì 28 aprile 2011

leggende metropolitane

a roma c'è una stradina, vicino al parlamento, che sarà lunga si e no cinquanta metri e che porta un nome lungo, evocativo e misterioso.
si chiama vicolo della spada di orlando.


erano anni che ci passavo e mi chiedevo chissà come sarà che avranno scelto questo nome.
finalmente google mi ha aiutato a svelare l'arcano.

se lo si percorre tutto questo vicolo, si può osservare che, dei due palazzi che lo costeggiano (uno per lato), uno è costruito su delle rovine romane e l'altro ha un frammento di colonna inglobato nella struttura.

dice la leggenda che orlando, il paladino del re dei franchi carlo magno, dopo la disfatta di roncisvalle decise di distruggere la sua amata e preziosa spada, durlindana, affinché non cadesse in mano ai saraceni. per distruggerla orlando tirò un fendente contro una colonna tagliandola in due. miracolosamente ed inspiegabilmente questo tronco di colonna tagliato da durlindana giunse a roma dove rimase per secoli inserito nel palazzo.

(secondo una versione diversa della storia, orlando si trovava a roma e venne aggredito mentre passava nel vicolo. difendendosi con la spada, colpì la colonna e la spaccò).

martedì 26 aprile 2011

no grazie, non mi interessa

ehi tu, uomo di passaggio,

la prossima volta che senti l'esigenza di essere carino con me, di farmi sentire speciale, di farmi ridere, di scrivermi belle cose e di offrirmi da bere e che però sai già che è solo stasera che ti va di farlo e che domani è un altro giorno:

per favore non farlo.

sarà sicuramente colpa mia se va così, ma la prossima volta per favore pensaci. se quello che mi offri è un'effimera illusione, no grazie non mi interessa. preferisco rimanere così.

"preferisco rimanere con il mio attuale fornitore" è quello che ripeto a chi vuole vendermi fregature telematiche. eco, ora te lo dico anche a te.

(pregasi i miei più attenti lettori di notare che non è successo niente che giustifichi materialmente questo post. è solo un pensiero che mi porto dietro da un po' e che ritenevo utile condividere)

domenica 24 aprile 2011

viaggiatori nel tempo

mio tour, il pomeriggio di venerdì, a piazza navona.

una turista americana di una certa età, probabilmente una settantina d'anni ben portati, mi dice che l'ultima volta che lei è stata a roma lì nella piazza c'erano solo botteghe di pittori e neanche un bar o ristorante.
che io sappia non è più così almeno dall'unità d'italia, ma forse io sono giovane e ignorante e non ho memoria storica quindi faccio un mugugno di solidarietà alla signora della serie "eh sì le cose cambiano e questi tempi moderni non rispettano le tradizioni" poi porto il discorso sui pittori ambulanti al centro della piazza e proseguo.



due ore dopo, stesso tour, al foro romano.

un'altra turista, figlia della precedente, probabilmente una cinquantina d'anni ben portati, mi dice che l'ultima volta che lei è stata a roma le colonne del tempio di antonino e faustina erano ancora interrate, come nelle incisioni di piranesi.
ora, in questo caso io so per certo che quell'area del foro è stata scavata tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento.


quindi non è assolutamente possibile che la signora si ricordi di aver visto le colonne interrate.
come non è possibile che sua madre abbia visto piazza navona senza ristoranti.

questa volta glielo dico, buttandola sul ridere, le dico che forse si ricorda di aver visto delle foto. la vedo che si agita, come se l'avessi colta in flagrante e poi cambia discorso.

lì per lì non ci faccio caso.
d'altronde non è proprio possibile che le cose stiano come dicono loro.

a meno che le signore non abbiano visitato roma facendo il gran tour ai tempi di goethe o di leopardi.
il che non è possibile a meno che non abbiano più di dueento anni.

il che non è possibile a meno che...
avete mai visto highlander?


(ps: le fotografie vengono dal pregiatissimo sito roma sparita)

venerdì 22 aprile 2011

avventure

sono tornata, i'm back, ik ben terug.

era ormai da qualche giorno che cercavo una scusa per tornare da queste parti e farmi perdonare la latitanza.

ieri sera la scusa si è presentata a me nei panni di un tassista anziano.
dopo essere stata a cena fuori, cercavo un modo per tornare a casa dalla zona del colosseo ma era troppo tardi per gli autobus, quindi ho preso un taxi (anzi un tassì come avrebbe detto nonna).

il tassista aveva più o meno gli anni di mia nonna ed era tanto che non mi capitava un educatissimo ma logorroico signore anziano. ultimamente tutti i taxi che ho preso erano guidati da giovani affetti da mutismo intenti ad ascoltare trasmissioni calcistiche alla radio.

lui voleva fare conversazione poverino, ma io avevo bevuto un po' troppo e forse rispondevo a sproposito perché è stato solo dopo cinque buoni minuti che ho capito l'equivoco:

poiché ero salita sul suo taxi bianco da sola, a mezzanotte passata di giorno feriale e proprio in quel punto della città, lui dava per scontato che fossi appena uscita dal noto locale gay lì a fianco e voleva proprio sapere come mai non tornavo a casa con la mia fidanzata o almeno con qualcuna che mi ero rimorchiata al bar se proprio una fidanzata non ce l'avevo.

e me lo chiedeva anche in modo abbastanza esplicito, ma molto educato. quindi io non capivo questa sua insistenza sull'andarsene da sola da una bella serata come questa.

quando finalmente mi si è accesa la lampadina, sono rimasta così stupita e incredula che lui si è profuso in scuse e mi ci sono voluti altri cinque minuti buoni per fargli capire che non mi ero offesa.