il mio vicino di casa, cui anni fa avevo bussato alle sette di sera per chiedere un bicchiere di vino per cucinare e che mi aveva aperto la porta in veste da camera ed aveva stappato per me una bottiglia di vino presumibilmente costoso, in una cucina altrimenti vuota ma illuminata potentemente del tipo sala operatoria in telefilm americano, il mio vicino di casa, dicevo, ha avuto dei problemi di tubature nel suo appartamento.
il tubo che porta l'acqua dalla cisterna sul tetto all'appartamento del piano di sotto si è rotto. ma si è rotto nei muri del mio vicino, allagando prima tutto il suo appartamento e poi pian piano, perché l'acqua è infida e si infiltra nei muri, anche tutti gli appartamenti sotto al suo.
seguendo il suo motto "questa è casa mia e non entra nessuno" ma soprattutto "io sono in affitto, prendetevela con la mia padrona di casa", non ha fatto entrare nessun perito delle varie assicurazioni private e condominiali e tantomento ha fatto riparare i tubi. ha lasciato che le macchie si espandessero per tutti i soffitti di tutte le camere da letto di tutti gli appartaenti della sua colonna, compreso il suo.
finché si è arreso.
ha traslocato.
chi sarà il prossimo?
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lunedì 14 maggio 2012
mercoledì 2 maggio 2012
nemici immaginari
giovedì 26 aprile verso mezzanotte: gioco a uno stupido gioco sul computer e sento uno strano dolorino alla scapola sinistra. penso che magari ho preso freddo e che a letto, al calduccio sotto le coperte, mi passerà tutto.
venerdì 27 aprile ore 3:45 am (sì, avete letto bene, tre e quarantacinque del mattino) mi sveglio in preda a dei dolori tremendi dietro la schiena: in mezzo alle scapole c'è come una cosa che mi artiglia e non posso più stare in nessuna posizione. né supina, né su un fianco (a pancia in giù non ci ho provato che soffoco), né seduta. forse un po' in piedi. ma sono le 4 di mattina e in piedi resisto un secondo e mezzo.
provo più cuscini, meno cuscini, le pezze calde, il massaggino con la cremina magica naturale, il massaggino con la cremina magica chimica, il paracetamolo, i piedi al posto della testa, la testa al posto dei piedi.
niente. non posso più stare in nessuna posizione.
alla fine provo col divano. più cuscini, meno cuscini, ecc.
riesco ad appisolarmi seduta con mille cuscini più le pezze calde.
dormo mezz'ora (d'orologio) poi mi sveglio e devo riuscire a cambiare posizione.
la cambio. dormo mezz'ora e poi di nuovo.
fino alle 7.
ore 9,30 non contenta vado in palestra. provo a fare un po' di ginnastica, magari mi si scioglie l'artiglio. no.
mi faccio una doccia bollente, magari mi sciolgo un po'. forse.... no.
la maestra di ginnastica che è anche psicologa mi dice che è evidente che si tratta di un male psicosomatico. qualcosa o qualcuno mi si è attaccato, mi ipedisce di muovermi e mi fa soffrire.
ore 12,00 torno a casa e muoio. un'illuminazione mistica mi fa provare con il cerotto magico reduce da una simile incriccatura passata.
miracolo.
mi fa sempre male ma almeno non muoio più.
riesco a dormire,
sopravvivo a sabato.
domenica sto malissimo. non fa effetto niente. nessun trucco e nessuna droga.
alla fine stremata vado a dormire e faccio sonni tremendi: morti, omicidi, sguardi da pazzo che mi perseguitano, eccetera.
lunedì le cose vanno un po' meglio
i sogni folli continuano. più continuano i sogni, più l'artiglio si allenta.
ma non se ne va. è ancora lì.
chiunque tu sia, nemico invisibile e immaginario che mi hai artigliato la schiena, è ora che te ne vai che domani è il mio compleanno e di problemi ne ho già abbastanza.
venerdì 27 aprile ore 3:45 am (sì, avete letto bene, tre e quarantacinque del mattino) mi sveglio in preda a dei dolori tremendi dietro la schiena: in mezzo alle scapole c'è come una cosa che mi artiglia e non posso più stare in nessuna posizione. né supina, né su un fianco (a pancia in giù non ci ho provato che soffoco), né seduta. forse un po' in piedi. ma sono le 4 di mattina e in piedi resisto un secondo e mezzo.
provo più cuscini, meno cuscini, le pezze calde, il massaggino con la cremina magica naturale, il massaggino con la cremina magica chimica, il paracetamolo, i piedi al posto della testa, la testa al posto dei piedi.
niente. non posso più stare in nessuna posizione.
alla fine provo col divano. più cuscini, meno cuscini, ecc.
riesco ad appisolarmi seduta con mille cuscini più le pezze calde.
dormo mezz'ora (d'orologio) poi mi sveglio e devo riuscire a cambiare posizione.
la cambio. dormo mezz'ora e poi di nuovo.
fino alle 7.
ore 9,30 non contenta vado in palestra. provo a fare un po' di ginnastica, magari mi si scioglie l'artiglio. no.
mi faccio una doccia bollente, magari mi sciolgo un po'. forse.... no.
la maestra di ginnastica che è anche psicologa mi dice che è evidente che si tratta di un male psicosomatico. qualcosa o qualcuno mi si è attaccato, mi ipedisce di muovermi e mi fa soffrire.
ore 12,00 torno a casa e muoio. un'illuminazione mistica mi fa provare con il cerotto magico reduce da una simile incriccatura passata.
miracolo.
mi fa sempre male ma almeno non muoio più.
riesco a dormire,
sopravvivo a sabato.
domenica sto malissimo. non fa effetto niente. nessun trucco e nessuna droga.
alla fine stremata vado a dormire e faccio sonni tremendi: morti, omicidi, sguardi da pazzo che mi perseguitano, eccetera.
lunedì le cose vanno un po' meglio
i sogni folli continuano. più continuano i sogni, più l'artiglio si allenta.
ma non se ne va. è ancora lì.
chiunque tu sia, nemico invisibile e immaginario che mi hai artigliato la schiena, è ora che te ne vai che domani è il mio compleanno e di problemi ne ho già abbastanza.
martedì 17 aprile 2012
la gente è strana
sull'autobus fermo nel traffico:
- guarda, rita, questa è porta maggiore.
- no, questa è san giovanni
- ah, è san giovanni, proprio
- ...
- guarda, rita, questa è san giovanni.
- guarda, rita, questa è porta maggiore.
- no, questa è san giovanni
- ah, è san giovanni, proprio
- ...
- guarda, rita, questa è san giovanni.
martedì 31 gennaio 2012
country line dance
ad ottobre ho cominciato ad andare a lezione di ballo.
la salsa e il tango ormai non vanno più di moda, lo sapevate? la nuova frontiera del ballo da sala è la country line dance.
per la verità non è proprio così, ma facciamo finta.
mi è capitato per caso di sapere che c'erano delle lezioni proprio vicino casa mia, che un'amica ci andava e che si trattava proprio di quel ballo country che si vede nei film e nei video. avete presente sette spose per sette fratelli oppure don't tell me di madonna? proprio quello.
trattasi di ballo di gruppo, che si fa disponendosi in file parallele (da qui, line dance), con delle coreografie fisse, ballando musica country. praticamente un enorme alligalli all'americana.
una ficata.
purtroppo però, come sempre in queste cose, il ballo richiede un abbigliamento adatto: stivali, jeans, cintura col fibbione, camicetta più o meno a quadri, cappello da cow boy.
dopo qualche mese, come vedete qui sopra, ho ceduto sugli stivali.
il cappello non me lo vedrete mai (e dire che mi dona pure!).
martedì 17 maggio 2011
nuns attack
le persone anziane mi fanno tenerezza.
le suore in genere mi irritano.
le suore anziane mi provocano una strana sensazione di tenerezza irritata.
l'altro giorno camminavo allegramente e velocemente dalle parti della città del vaticano e una vecchia suorina curva e col bastone camminava lentamente davanti a me. quando le ho girato intorno per superarla ho mormorato un "mi scusi madre, permesso" preda delle mie emozioni contrastanti, ma più sul tenero che sull'irritato.
però, come spesso mi accade ultimamente (sarà l'alzeimer), appena ho distolto lo sguardo da lei ho dimentiato la sua presenza. e ho abbassato la guardia.
all'improvviso un artiglio si è proteso davanti alla mia faccia.
era il braccio della suora che si muoveva in modo convulso davanti ai miei occhi.
per un momento non ho capito: si sentiva male, stava per cadere?
poi mi ha afferrato.
e si è fatta accompagnare al semaforo pedonale venti metri più avanti.
non me lo ha chiesto, non si è scusata. mi ha rapita, abbastanza contro la mia volontà, e si è servita di me.
le ho detto gentilmente "sorella, mi ha spaventato. poteva chiedermelo e l'avrei aiutata volentieri".
non mi ha risposto.
l'ho depositata al semaforo.
non mi ha ringraziato. mi ha detto qualcosa tipo "beh, adesso vai".
mi sono allontanata perplessa.
era successo veramente?
(poi dice perché l'irritazione)
le suore in genere mi irritano.
le suore anziane mi provocano una strana sensazione di tenerezza irritata.
l'altro giorno camminavo allegramente e velocemente dalle parti della città del vaticano e una vecchia suorina curva e col bastone camminava lentamente davanti a me. quando le ho girato intorno per superarla ho mormorato un "mi scusi madre, permesso" preda delle mie emozioni contrastanti, ma più sul tenero che sull'irritato.
però, come spesso mi accade ultimamente (sarà l'alzeimer), appena ho distolto lo sguardo da lei ho dimentiato la sua presenza. e ho abbassato la guardia.
all'improvviso un artiglio si è proteso davanti alla mia faccia.
era il braccio della suora che si muoveva in modo convulso davanti ai miei occhi.
per un momento non ho capito: si sentiva male, stava per cadere?
poi mi ha afferrato.
e si è fatta accompagnare al semaforo pedonale venti metri più avanti.
non me lo ha chiesto, non si è scusata. mi ha rapita, abbastanza contro la mia volontà, e si è servita di me.
le ho detto gentilmente "sorella, mi ha spaventato. poteva chiedermelo e l'avrei aiutata volentieri".
non mi ha risposto.
l'ho depositata al semaforo.
non mi ha ringraziato. mi ha detto qualcosa tipo "beh, adesso vai".
mi sono allontanata perplessa.
era successo veramente?
(poi dice perché l'irritazione)
domenica 24 aprile 2011
viaggiatori nel tempo
mio tour, il pomeriggio di venerdì, a piazza navona.
una turista americana di una certa età, probabilmente una settantina d'anni ben portati, mi dice che l'ultima volta che lei è stata a roma lì nella piazza c'erano solo botteghe di pittori e neanche un bar o ristorante.
che io sappia non è più così almeno dall'unità d'italia, ma forse io sono giovane e ignorante e non ho memoria storica quindi faccio un mugugno di solidarietà alla signora della serie "eh sì le cose cambiano e questi tempi moderni non rispettano le tradizioni" poi porto il discorso sui pittori ambulanti al centro della piazza e proseguo.

due ore dopo, stesso tour, al foro romano.
un'altra turista, figlia della precedente, probabilmente una cinquantina d'anni ben portati, mi dice che l'ultima volta che lei è stata a roma le colonne del tempio di antonino e faustina erano ancora interrate, come nelle incisioni di piranesi.
ora, in questo caso io so per certo che quell'area del foro è stata scavata tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento.

quindi non è assolutamente possibile che la signora si ricordi di aver visto le colonne interrate.
come non è possibile che sua madre abbia visto piazza navona senza ristoranti.
questa volta glielo dico, buttandola sul ridere, le dico che forse si ricorda di aver visto delle foto. la vedo che si agita, come se l'avessi colta in flagrante e poi cambia discorso.
lì per lì non ci faccio caso.
d'altronde non è proprio possibile che le cose stiano come dicono loro.
a meno che le signore non abbiano visitato roma facendo il gran tour ai tempi di goethe o di leopardi.
il che non è possibile a meno che non abbiano più di dueento anni.
il che non è possibile a meno che...
avete mai visto highlander?
(ps: le fotografie vengono dal pregiatissimo sito roma sparita)
una turista americana di una certa età, probabilmente una settantina d'anni ben portati, mi dice che l'ultima volta che lei è stata a roma lì nella piazza c'erano solo botteghe di pittori e neanche un bar o ristorante.
che io sappia non è più così almeno dall'unità d'italia, ma forse io sono giovane e ignorante e non ho memoria storica quindi faccio un mugugno di solidarietà alla signora della serie "eh sì le cose cambiano e questi tempi moderni non rispettano le tradizioni" poi porto il discorso sui pittori ambulanti al centro della piazza e proseguo.

due ore dopo, stesso tour, al foro romano.
un'altra turista, figlia della precedente, probabilmente una cinquantina d'anni ben portati, mi dice che l'ultima volta che lei è stata a roma le colonne del tempio di antonino e faustina erano ancora interrate, come nelle incisioni di piranesi.
ora, in questo caso io so per certo che quell'area del foro è stata scavata tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento.

quindi non è assolutamente possibile che la signora si ricordi di aver visto le colonne interrate.
come non è possibile che sua madre abbia visto piazza navona senza ristoranti.
questa volta glielo dico, buttandola sul ridere, le dico che forse si ricorda di aver visto delle foto. la vedo che si agita, come se l'avessi colta in flagrante e poi cambia discorso.
lì per lì non ci faccio caso.
d'altronde non è proprio possibile che le cose stiano come dicono loro.
a meno che le signore non abbiano visitato roma facendo il gran tour ai tempi di goethe o di leopardi.
il che non è possibile a meno che non abbiano più di dueento anni.
il che non è possibile a meno che...
avete mai visto highlander?
(ps: le fotografie vengono dal pregiatissimo sito roma sparita)
domenica 6 marzo 2011
il fantasma di san pietro
indossa un lungo cappotto nero.
ha i capelli candidi racconti in una crocchia disordinata e i capelli le incorniciano il viso come un'aureola.
ha gli occhi azzurri, la bocca sottile e la pelle rovinata.
si muove leggera e veloce intorno all'altare maggiore della basilica di san pietro.
riprende i turisti poco rispettosi o le guide troppo rumorose come me.
la prima volta mi è apparsa davanti agli occhi, in mezzo ai turisti: mi ha guardato con occhi fiammeggianti, si è portata l'indice alle labbra e mi ha sibilato shhht! poi, mentre sussultavo per lo spavento, si è dileguata.
da allora la vedo sempre, tutte le volte. quando compare ai margini del mio gruppo abbasso la voce e lei, com'era arrivata, scompare.
giurerei che non cammina, che non ci siano piedi sotto l'orlo del cappotto troppo grande, ma che fluttui senza peso.
l'ho additata ai turisti e a una collega, ma non sono sicura che l'abbiano vista, né che la possano vedere.
forse è una vecchia signora un po' strana che si è assunta l'onere di far rispettare la sacralità della basilica.
molto più probabilmente, però, è un fantasma.
e ce l'ha con me.
ha i capelli candidi racconti in una crocchia disordinata e i capelli le incorniciano il viso come un'aureola.
ha gli occhi azzurri, la bocca sottile e la pelle rovinata.
si muove leggera e veloce intorno all'altare maggiore della basilica di san pietro.
riprende i turisti poco rispettosi o le guide troppo rumorose come me.
la prima volta mi è apparsa davanti agli occhi, in mezzo ai turisti: mi ha guardato con occhi fiammeggianti, si è portata l'indice alle labbra e mi ha sibilato shhht! poi, mentre sussultavo per lo spavento, si è dileguata.
da allora la vedo sempre, tutte le volte. quando compare ai margini del mio gruppo abbasso la voce e lei, com'era arrivata, scompare.
giurerei che non cammina, che non ci siano piedi sotto l'orlo del cappotto troppo grande, ma che fluttui senza peso.
l'ho additata ai turisti e a una collega, ma non sono sicura che l'abbiano vista, né che la possano vedere.
forse è una vecchia signora un po' strana che si è assunta l'onere di far rispettare la sacralità della basilica.
molto più probabilmente, però, è un fantasma.
e ce l'ha con me.
lunedì 28 febbraio 2011
pinguini
sabato sera sono andata al cinema con ale a vedere ilcignonero.
alla cassa troviamo il cartello "sala non riscaldata".
chiediamo lumi alla signora impellicciata (e questo avrebbe dovuto farci quantomeno interrogare) che ci rassicura "eh, non c'è il riscaldamento... ma se vi tenete il cappotto...."
perché non abbiamo cambiato cinema, ancora non me lo spiego. comunque, imperterrite siamo entrate e ci siamo sedute nell'immensa sala dell'unico cinema romano ancora non trasformato in multisala, praticamente da sole, in mezzo ai pinguini.
pian piano qualche altro temerario si è aggiunto a noi. ma nonostante fossimo seduti tutti vicini vicini, il calore umano non ci ha aiutato.
non mi era mai capitato di guardare un film intero indossando cappotto, cappello, sciarpa e guanti e di dovermi muovere sulla sedia per cercare di non congelarmi i piedi.
quando all'intervallo è arrivato il tipo con le bibite e i gelati ho pensato che fosse uno scherzo.
che poi, se non avessi avuto freddo, magari il film mi sarebbe anche piaciuto.
alla cassa troviamo il cartello "sala non riscaldata".
chiediamo lumi alla signora impellicciata (e questo avrebbe dovuto farci quantomeno interrogare) che ci rassicura "eh, non c'è il riscaldamento... ma se vi tenete il cappotto...."
perché non abbiamo cambiato cinema, ancora non me lo spiego. comunque, imperterrite siamo entrate e ci siamo sedute nell'immensa sala dell'unico cinema romano ancora non trasformato in multisala, praticamente da sole, in mezzo ai pinguini.
pian piano qualche altro temerario si è aggiunto a noi. ma nonostante fossimo seduti tutti vicini vicini, il calore umano non ci ha aiutato.
non mi era mai capitato di guardare un film intero indossando cappotto, cappello, sciarpa e guanti e di dovermi muovere sulla sedia per cercare di non congelarmi i piedi.
quando all'intervallo è arrivato il tipo con le bibite e i gelati ho pensato che fosse uno scherzo.
che poi, se non avessi avuto freddo, magari il film mi sarebbe anche piaciuto.
martedì 8 febbraio 2011
chiamatemi cunctator
dal mio manuale di storia romana all'università: "nel 217 annibale avanzò in etruria [...] il senato decise di ricorrere alla dittatura [...] la scelta cadde su fabio massimo [...] fabio, con una tattica abile e prudente [...] che gli valse il soprannome di cunctator (cioè temporeggiatore, ma, alla lettera, esitante) riuscì a evitare lo scontro frontale che annibale cercava" (f. cassola, storia di roma dalle origini a cesare, roma 1985)
secondo wikipedia invece: "a seguito della sconfitta romana nella battaglia del lago trasimeno, viene eletto dittatore; durante il suo mandato seguì annibale, puntando al suo logoramento mediante una tattica militare di guerriglia che cercava di stremarne le forze, e che gli procurò l'appellativo di temporeggiatore"
insomma: quinto fabio massimo (verrucoso aggiunge wikipedia) era un generale romano passato alla storia per la sua abilità nel temporeggiare.
ecco. io sono maestra in quest'arte, al punto che lui al confronto sparisce. altro che annibale, io potrei sconfiggere qualsiasi nemico... lo prenderei per sfinimento.
la mia tattica militare non prevede però la guerriglia, ma solo il procrastinare: rimandare qualsiasi cosa il più a lungo possibile.
a riprova della mia capacità allego i seguenti fatti:
- a novembre coinquilinac in visita mi ha regalato dei bulbi. quando ho aperto la bustina per piantarli, la settimana scorsa, uno non solo aveva già germogliato, era già fiorito.
- a dicembre sotto la neve romana (il nostro quarto d'ora di celebrità annuale non ce lo leva nessuno) si è rotto il tacco dei miei stivali nuovi. li ho fatti aggiustare oggi
- a natale, lottando con le decorazioni natalizie, ho provocato il crollo di un quadro 120x70 (cioè non proprio piccolo) che è rimasto giacente sul pavimento del mio salotto (grande più o meno quanto il quadro) fino a ieri mattina.
ritengo quindi di meritare il titolo di prisciinwonderland maxima cunctatora
ave
secondo wikipedia invece: "a seguito della sconfitta romana nella battaglia del lago trasimeno, viene eletto dittatore; durante il suo mandato seguì annibale, puntando al suo logoramento mediante una tattica militare di guerriglia che cercava di stremarne le forze, e che gli procurò l'appellativo di temporeggiatore"
insomma: quinto fabio massimo (verrucoso aggiunge wikipedia) era un generale romano passato alla storia per la sua abilità nel temporeggiare.
ecco. io sono maestra in quest'arte, al punto che lui al confronto sparisce. altro che annibale, io potrei sconfiggere qualsiasi nemico... lo prenderei per sfinimento.
la mia tattica militare non prevede però la guerriglia, ma solo il procrastinare: rimandare qualsiasi cosa il più a lungo possibile.
a riprova della mia capacità allego i seguenti fatti:
- a novembre coinquilinac in visita mi ha regalato dei bulbi. quando ho aperto la bustina per piantarli, la settimana scorsa, uno non solo aveva già germogliato, era già fiorito.
- a dicembre sotto la neve romana (il nostro quarto d'ora di celebrità annuale non ce lo leva nessuno) si è rotto il tacco dei miei stivali nuovi. li ho fatti aggiustare oggi
- a natale, lottando con le decorazioni natalizie, ho provocato il crollo di un quadro 120x70 (cioè non proprio piccolo) che è rimasto giacente sul pavimento del mio salotto (grande più o meno quanto il quadro) fino a ieri mattina.
ritengo quindi di meritare il titolo di prisciinwonderland maxima cunctatora
ave
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