giovedì 28 luglio 2011

a volte succede

succede che anche se è luglio comincia a piovere e piove piove piove e poi invece di smettere piove sempre di più e alla fine si trasforma in un diluvio torrenziale tipo monsone con l'acqua che cade e rimbalza per terra e alla fine non vedi più niente.

succede che in tutto ciò tu stia lavorando con un gruppetto di turisti che non ci possono credere che piove a roma a luglio e quindi non hanno l'ombrello, né la giacca a vento. e quando comincia a piovere e tu gli dici perché non vi comprate un ombrellino o un poncho impermeabile, così diventate tutti dei suppostoni colorati (o dei preservativi giganti, scegliete pure voi la similitudine), ti dicono no non c'è bisogno, piove pure in australia (e negli usa e in canada) e ci piace bagnarci un po'.

e poi piove sempre di più e voi siete a trecento metri dal colosseo ma non lo vedete più perché è notte e piove talmente tanto che obiettivamente non c'è più niente intorno.
e dal nulla si materializza la bancarella di frutta di via dei fori imperiali con un bellissimo ombrellone aperto. vi ci rifugiate e dite ottimisti "aspettiamo che spiova". ma non spiove, anzi piove sempre di più.

a quel punto tu gli dici, facciamo così, io vi racconto il colosseo e poi decidiamo cosa fare. e cominci a raccontare (e urli per coprire il rumore della pioggia) e loro ti acoltano intenti e chi se ne frega se piove e ti ascolta anche il ragazzo della bancarella che chi sa da che paese viene (ma probabilmente uno di quelli dove ci sono i monsoni quelli veri, mica come a roma) e che probabilmente al colosseo non c'è mai stato oppure è un archeologo molto più qualificato di te ma i casi della vita lo hanno portato a vendere frutta tropicale sotto il diluvio a roma.

alla fine sono passati tipo venti minuti e piove sempre di più. allora si dice va beh, armiamoci e partiamo. solo il ragazzo della bancarella ci dice di restare quasi all'asciutto sotto l'ombrellone, ma voi vi tuffate nella piscina che è la strada e per fortuna vi viene da ridere.

poi spunta un autobus dal nulla, che non dovrebbe nemmeno passare da lì. si ferma e lo prendete al volo e una cosa così non si è mai vista al paese loro, che sali sull'autobus vuoto e lo allaghi e nessuno ti dice niente (e nessuno ha il biglietto se è per quello).
quando l'autobus si ferma siete quasi al sicuro davanti alla fermata della metro. dovete solo guadare il gange per raggiungere la terra promessa.

succede che alla fine ce la fai. tutti sopravvissuti. tutti contenti per la stupenda avventura. una roma così certo non l'avevano mai vista.

domenica 24 luglio 2011

ho visto (e sentito) cose che voi umani....

- una mia amica lamentarsi del freddo perché la temperatura è scesa sotto i trenta gradi

- una signora (forse una barbona ma forse no) camminare spedita a piedi nudi sull'asfalto, come se non ci fosse niente di strano. aspettare il verde al semaforo pedonale ed attraversare la strada fumando una sigaretta.

- la prima puntata di un nuovo telefilm che sarà la mia nuova causa di dipendenza (ma non vi dico qual è perché un po' di pudore mi è rimasto)

- una marea umana che invadere un centro commerciale all'ora di pranzo di una domenica d'estate.

- il bambino più buono del mondo che dice "pappa" per dire pappa ma anche qualsiasi altra cosa.

- i primi dieci minuti di harry potter 7.1 che sono un capolavoro della cinematografia mondiale.

- un'autostrada deserta

- la canzone di bruno mars "the lazy song" che esprime pienamente la mia filosofia di vita (se volete saperne di più, guardate qui).

e tutto solo in questo weekend.

lunedì 18 luglio 2011

da un eccesso all'altro

questo post poteva anche intitolarsi veni, vidi, vici.

segue da malasanità:

venerdì 24 giugno:
"signora, la stiamo chiamando. venga lunedì. ma prima aspetti che la richiamiamo sabato. se non la richiamiamo non venga. anzi, venga lo stesso. anzi, richiami lei".

sabato:
richiamo. "sì. ok. venga lunedì mattina"

lunedì: arrivo. ricovero. operazione. sveglia. fame. no cibo. no pipì.
martedì: pipì. colazione. dimissioni. a casa.

prima di dimettermi:
"deve venire sabato per la visita. è un preavviso sufficiente per lei?"
decido di non cogliere l'ironia. anche perché forse non c'è.

sabato:
appuntamento alle 10. tutto perfetto, preciso, organizzato. un quarto d'ora. tutto fatto. tutto bene. tutto a posto.
"deve venire per un ultimo controllo il 18 luglio, se è compatibile con i suoi impegni lavorativi".
"vuole che controlli se è compatibile?" chiedo io ingenua
"no. deve venire il 18 comunque, facevo così per dire".

oggi:
appuntamento alle 9:45. tutto perfetto, preciso, organizzato. dieci minuti. tutto bene. tutto a posto.

tutto è bene quel che finisce bene.
che questa efficienza fosse un riscatto karmico per l'inefficienza precedente lo spero ma non lo credo.
ma se funzionasse sempre così non sarebbe molto meglio per tutti? e non ci sarebbero più sprechi! (tra parentesi, oggi ho pagato il ticket graie alla nuova finanziaria).

lunedì 11 luglio 2011

oscillazioni

l'estate scorsa faceva caldo e io ero sudata e felice perché mi era tanto mancata l'estate italiana quando ero ad amsterdam.

quest'anno fa caldo e io sono sudata. e l'altro giorno mi sono scoperta a rimpiangere l'estate olandese e i suoi meravigliosi 20 gradi di temperatura massima.


lo so, lo so, sono latitante e non scrivo mai sul blog. e anche chi mi leggeva sempre ormai si è stufato. ma so anche che ho già fatto troppi mea culpa e proclami di buone intenzioni. quindi, farò del mio meglio per scrivere, ma non ve lo dico.