venerdì 9 aprile 2010

il due è peggio

estate 1993, sobborghi della periferia romana.

in un caldo pomeriggio di metà luglio la sottoscritta, giovane universitaria sfaticata, e il cuginetto, giovane liceale in vacanza, decidono di passare parte del loro tempo e di cercare un po'di refrigerio nella piscina del circolo sportivo situato nei pressi della casa di campagna.

la piscina è variamente popolata: tra gli altri, da un gruppo di adolescenti della zona.
tra di loro un baldo giovane e una bella ragazzina.

lui comincia un'accurata manovra di accerchiamento nel tentativo di incontrare il favore e le grazie di lei. in parole povere, lui comincia a fare lo splendido vantandosi di imprese più o meno plausibili con il solo ed unico intento di strapparle un appuntamento o un bacio o quel che sia.

ad un certo punto si vanta delle proprie imprese scolastiche:
"sai - le dice - un giorno io, per non farmi interrogare, dovevo riuscire ad uscire dalla classe fingendo di stare male. allora ho rotto una penna rossa e ho rovesciato l'inchiostro su un fazzoletto di carta, così che sembrasse sangue. sono andato dalla professoressa e ho fatto finta che mi uscisse il sangue dal naso".

la fanciulla si mostra impressionata, quindi lui continua.

in un'altra occasione, racconta, si è ferito da solo (o fatto dare un pugno da un compagno, o qualcosa del genere), sempre per evitare un'interrogazione o un compito in classe. lei, molto colpita e con gli occhioni spalancati, gli dice "ma ti eri fatto male davvero?!?"
al che lui, con l'aria da uomo vissuto: "sì - risponde - ho provato il dolore. ma per me il due è peggio del dolore".

purtroppo non abbiamo informazioni sull'esito dell'approccio. a quel punto ridevamo così forte che ci siamo dovuti allontanare perché non capissero che avevamo origliato l'intera conversazione.

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