giovedì 30 dicembre 2010

capitano tutte a me

non so se il mondo è pieno di matti, o se li incontro tutti io.

1) alla fermata dell'autobus, assisto al seguente scambio:
"ma dov'eri finita?"
"per non stare ferma, mi sono mossa"

2) in libreria, io tutta vestita con il cappotto i guanti e il cappello e la borsa a tracolla.
una signora mi si avvicina e mi chiede informazioni su collocazioni e prezzi dei libri.
alla mia faccia perplessa e alla frase "ma io non lavoro qui".
la signora, indica il mio petto e mi dice "ah, sa, avevo visto il cartellino".
avevo il patentino da guida appeso al collo.

3) al foro romano:
la bambina fibi, figlia piccola dei ricconi australiani che portavo in giro per roma, mangia i popcorn tenendo la busta con entrambe le mani e infilando tutta la faccia a bocca spalancata all'interno. dopo cinque minuti buoni di questa interessantissima operazione, alza il faccino pieno di briciole, mi porge il sacchetto dal contenuto insalivato e mi dice:"vuoi?"
no, grazie tesoro. improvvisamente mi viene da vomitare.

martedì 28 dicembre 2010

cipolline in agrodolce e pentola a pressione

sono andata a trovare amica lu e l'ho accompagnata a comprare la frutta.

ho visto le cipolline belle, fresche e in confezione da single. non ho potuto resistere e le ho comprate. così una volta tanto uso anche la mia amata pentola a pressione che se no se ne sta lì a prendere polvere.

ecco la ricetta che ho seguito:

(le quantità indicate sono per un chilo di cipolline cioè per una cena con più persone. io avevo solo due etti e mezzo quindi fate voi le debite proporzioni).

1 chilo di cipolline già pelate
80 g di burro
3 foglie di alloro (se ce le avete)
3 chiodi di garofano (se ce li avete)
1 bicchiere di aceto
1 bicchiere di brodo (o un bicchiere d'acqua calda e mezzo dado)
4 cucchiaini di zucchero (anche di più se vi piacciono dolci)
sale

lavate le cipolline e fatele dorare nella pentola a pressione scoperta, a fiamma media, con il burro per 4-5 minuti. unite l'alloro, i chiodi di garofano, l'aceto, il brodo, lo zucchero e salate. chiudete la pentola e calcolate 8 minuti dal sibilo.
al termine se necessario fate restringere il sugo a pentola scoperta e a fuoco vivo.

bbbbooooooneeeeee!

domenica 26 dicembre 2010

facebook

il gatto puzzola è salito sulla tastiera e ha scritto il suo primo status di facebook:

flfsghlkvjnlantriuahgvhjvvkb

può voler dire "buon natale", ma anche "perché sei già sveglia e operativa all'alba del 26 dicembre?"

vado a lavorare, puzzola. ci vediamo dopo.

giovedì 23 dicembre 2010

natale

nella cucina di mamma in questi giorni (perché la mia è troppo piccola:

sformato di gobbi (cardi) in besciamella per sessanta.

tartellette al salmone per (soli) otto.

vol au vent ripieni di paté di fegatini alla umbra per centocinquanta (perché è buono e non è mai troppo).

nodini di filetti di trota sempre per otto.

gnocchi di semolino ai funghi q.b.

mancano ancora ventiquattro ore all'inizio dei banchetti e io sono giò stremata.

prettige kerstdagen allemaal!

martedì 21 dicembre 2010

nostalgia canaglia



ho tanta voglia di neve, biciclette, canali ghiacciati, amici pazzi, assoluta mancanza di stress, feste di natale alcoliche, drink dopo il lavoro, solitudine, sano egocentrismo, cene fuori, sushi buono, saldi prima di natale, mercatini col vino cotto, k, nan e coinquilina c, ...

ridatemi amsterdam.

o almeno datemi una settimana bianca.

domenica 19 dicembre 2010

finora

tra l'ultimo post e questo:

la malattia mi ha colpito con un megaraffreddore che non è passato con niente e mi ha provocato una settimana di implacabile malditesta da sinusite.

è arrivato il freddo polare ed ha persino nevicato a roma, anche se per un paio d'ore soltanto. ma dicono che da domani sarà di nuovo primavera.

ho avuto l'ennesima conferma che viene facilissimo ai più approfittarsi della disponibilità altrui (nella fattispecie la mia) e questo mi provoca dei moti di odio indicibili.

ho ricevuto i primi tre regali di natale e finora il punteggio è: regali carini 3 - regali brutti 0. speriamo continui così.

i turisti francesi mi dicono sempre come parlo bene, peccato che non conosco le parole più elementari e fuori dai tour non spiccico parola.

ho cucinato una cena buonissima per ospiti stupendi che l'hanno apprezzato.

sono andata a cena fuori con amici nuovi, sono stata molto bene e mi sono rappacificata col mondo nel giorno in cui odiavo tutti.

il mio figlioccio che non vedo mai sa chi sono e in fondo mi vuole anche bene e finora ho azzeccato tutti i regali che gli ho fatto (e d'altronde le madrine servono a fare bei regali).

mi sono ricordata che le feste di natale dell'ufficio a roma sono molto diverse da quelle olandesi perché qui non ci si ubriaca e non si pomicia con chiunque.

adesso sono pronta per una nuova settimana.

mercoledì 8 dicembre 2010

incontri

ieri sera tardi, quasi oggi.
il mio quartiere è grande centro di vita sociale, trovare parcheggio per la macchina la sera quindi molto difficile. soprattutto in una serata prefestiva, soprattutto in concomitanza con il giorno della festa rionale.
di ritorno da una cena ho cercato posto per 50 (dico cinquanta) minuti.
la frustrazione cresceva anche perché almeno tre macchine hanno parcheggiato davanti ai miei occhi. cominciavo a pensare di aver sbagliato ritmo e che quindi non ce l'avrei mai fatta, ero destinata a passare la notte in macchina in coda dietro qualcuno che invece trovava posto. (un po' come quando prendi tutti i semafori rossi e sai che se fossi partito due minuti prima o dopo li avresti trovati invece tutti verdi).
finalmente il miracolo si è compiuto. un posto libero, non in divieto di sosta, lungo esattamente quanto la mia macchina.
o la va o la spacca mi dico.
comincio la manovra e, doppio miracolo, quello dietro a me se ne va anche lui. e occupava uno spazio enorme.
a parcheggio avvenuto mi accorgo di uno strano segno fatto con lo scotch da pacchi che termina esattamente sotto la mia ruota posteriore.
mi rendo conto che sono pericolosamente in zona mercato e che quindi quel segno potrebbe avere un qualche significato. sposto la macchina in avanti per lasciare libera quell'area.
a questo punto davanti a me c'è ancora posto per un suv e mezzo e dietro per un paio di motorini.
arriva uno su una vecchia panda che vuole parcheggiare davanti a me (e c'entra tre volte) ma vuole che io mi faccia indietro.
mi sposto riluttante ma rimango in macchina e, quando lui finisce la manovra, mi faccio avanti di nuovo. spengo il motore e mi preparo a scendere.
mi trovo il tizio della panda davanti che mi dice:
"dietro c'è un sacco di posto"
io guardo il metro libero tra la mia macchina e la sua e dico:
"mi scusi, sono troppo vicina? non ce la fa a uscire?"
"no - mi fa lui - per me non c'è problema. dico per lei"
ma che ti frega? penso io.
"guardi - gli dico - siccome domani c'è il mercato, ho pensato che forse quel segno per terra è importante. siccome non vorrei che mi portassero via la macchina, ho deciso di parcheggiare un po' più avanti"
"quel segno non ha valore"
"lo penso anche io, ma meglio essere prudenti, no?"
"ma glielo dico io signorina, quel segno non può avere nessun significato ufficiale"
lo so anch'io questo, mio caro. ma anche se non me la portano via e me la danneggiano i bancarellisti abusivi non è che mi fa piacere, no!?!
"sa com'è - rispondo - visto che non dà fastidio a nessuno... a meno che non dia fastidio a lei..."
"no no. per me va bene. io dico per lei. dietro c'è troppo spazio."
"ecco, io preferisco così. grazie mille per la sua gentilezza. buonanotte".
finalmente riesco a chiudere la portiera e allontanarmi.

oggi non ho il coraggio di andare a ocntrollare se la macchina c'è ancora o se invece non ci abbiano parcheggiato sopra un tir.

venerdì 3 dicembre 2010

piena

in questi giorni il tevere è in piena.
quello che si vede a destra nella prima foto è quello che (non) si vede di fronte nella seconda: il terrapieno con piattaforma che gira intorno all'isola tiberina.



ottobre




dicembre

fa un po' paura, eh?

giovedì 2 dicembre 2010

inquilini

quando stavo ad amsterdam avevo un'ospite nella casa di roma.
lei viene di germania e parla un italiano buffissimo.
ad un certo punto se n'è andata per un paio di mesi (anche perché io rivolevo la casa per l'estate) ma ha detto che sarebbe tornata sicuramente e mi ha chiesto se poteva lasciare una borsa di cose sue.
io ho detto certo che problema c'è.
quando sono tornata per le vacanze ho scoperto che la borsa erano in realtà due valigie, una piccola e pesantissima e l'altra enorme ma molto leggera, ed un wok.
pazienza, mi sono detta, tanto è per poche settimane, non mi da nessun fastidio.

peccato che non è mai tornata. né a vivere da me, né a riprendersi le cose.
un mese fa le ho scritto: viettele a prendere.

ieri finalmente è venuta.
mi ha telefonato, sono scesa, le ho consegnato il malloppo. ci siamo baciate affettuaosamente. è salita in macchina e se n'è andata.

prima di allora io l'avevo incontrata una sola volta.
forse per questo, dentro di me si è insinuato il sottile dubbio.
era lei per davvero? oppure una signora tedesca qualsiasi che ho incontrato per caso davanti all'ascensore al piano terra del mio palazzo si è impadronita delle sue cose?

non saprò mai la verità.