martedì 31 agosto 2010

mai da sola

la sfiga non viene mai da sola, ma sempre in serie di tre o cinque come le onde (regola del surf che ho imparato da un mercoledì da leoni, ma questa è un'altra storia).

dopo l'incredibile tragedia del gatto puzzola malato, io ne avevo abbastanza almeno per i prossimi dieci anni.
(il gatto puzzola è estremamente migliorato, tornato a casa dall'ospedale deve prendere milioni di medicine e fare delle flebo sottocutanee per le quali io temo di ucciderla due volte al giorno, ma va bene così).

manitù (o il fato o comelovoletechiamare) ha però deciso che, anche volendo riconoscere che io dovevo essere risparmiata, in qualche modo la sfiga si doveva pur sempre accanire sulla mia famiglia.

e quindi:
i genitori sono tornati con due giorni di anticipo dalla loro vacanza in austria per offrirmi sostegno morale e materiale e si sono beccati un mega ingorgo da bollino nero per cui il viaggio è durato una cosa come sedici ore invece che nove e alla genitrice è venuta la febbre non si sa se in relazione al viaggio.

la casa degli stessi genitori si è allagata due volte (una prima del loro rientro ed una oggi, in mia presenza) come in una puntata di ghostwisperer con l'acqua a fiumi che usciva dal lavandino (ma dal basso, dallo scarico) senza motivo e senza preavviso, solo che non c'erano fantasmi e soprattutto non c'era melinda gordon. per fortuna era acqua pulita e non fogna, ma pur sempre impressionante.

ora una serie di tre è completa. speriamo che questa non sia una serie di cinque (perché, dimenticavo di specificarlo, l'onda più grande è sempre l'ultima).

giovedì 26 agosto 2010

gatti

il gatto puzzola è gravemente malato e ricoverato all'ospedale dei gatti.
ho riflettuto molto sulla quantità smodata di amore che si può provare per una matassa di pelo nero, ma magari ne scriverò un altro giorno.

volevo invece soffermarmi su episodi e personaggi che popolano i miei pensieri e i miei orari di visita, in ordine sparso:

- la dottoressa di puzzola è magra, abbronzata e bella però simpatica e con gli occhi tristi.

- una notte ho sognato che avevano scambiato i gatti e che quello malato non era puzzola (ma puzzola poi dov'era? non si sa). l'ho raccontato all'infermiera che mi ha tranquillizzato e poi mi ha sputtanato con tutta la clinica così ora tutti mi prendono in giro.

- i compagni di stanza di puzzola sono toto il gatto trans (che ha dovuto essere operato e quindi prima era maschio ed ora è femmina), il gatto rosso che dorme sempre, il cattivissimo sancho panza (che c'ha i calcoli e però chi l'ha ricoverato non ha capito la citazione colta e quindi sulla scheda c'ha scritto cicciopanza) e il cane leo (che è il più piccolo di tutti e fa casino per tutti e quattro).

- tutti i gatti hanno una padrona e tutte le padrone sono molto più fashion ed eleganti di me.

- prima c'era tommi il gatto siamese (che ha perso la memoria in seguito ad un incidente e non ritrova più la strada di casa) e prima di lui sempre tommi gatto soriano che però sono già tornati a casa.

- il primo gatto tommi e il gatto rosso hanno intere famiglie che li vengono a trovare, nonni genitori e nipoti.

- il dottore che ha fatto l'ecografia a puzzola l'ha ipnotizzata cantandole roberta di peppinodicapri e lei si è fatta visitare senza piangere e senza scappare.

mercoledì 18 agosto 2010

come magda

oggi mi sento così, come nel film di verdone:

http://www.youtube.com/watch?v=qTxZOAC04RM

lunedì 16 agosto 2010

weekend ferragostano (e menomale che è finito)

sabato mattina volevo andare al mare, ma ovviamente pioveva. pioveva quella schifezza che a malapena bagna le strade e quando smette fa più caldo di prima.

poi nel pomeriggio il tempo si è rimesso. allora ho deciso di andare a prendere gli scatoloni del trasloco che erano rimasti ancora in campagna, ma ovviamente avevo un po'di mal di schiena che non è migliorato col trasloco.
sono incappata in una tempesta di vento, con i mulinelli di foglie (e cartacce) alti come un uomo e le raffiche che spostavano la macchina.
al ritorno, praticamente a casa, mi è venuto il dubbio di non aver chiuso la porta. e sono tornata indietro (per fortuna l'intero tragitto in condizioni di totale assenza di traffico è un'ora scarsa).

più tardi, in preda ad una crisi di ansia paranoica, ho tormentato la mia povera collega che avrebbe lavorato domenica al posto mio (cioè dovevamo lavorare entrambe ma erano previsti pochi turisti e quindi lavorava lei sola) perché avevo presagi nefasti ed ero convinta che sarebbe successo qualche disastro.

poi sono andata a cena con i parenti. è andato tutto bene (e dovevo capire che era solo la calma prima della tempesta): cena buona, compagnia simpatica,...
tornata a casa ho scoperto (immaginate come) di essere intollerante ai crostacei che avevo mangiato a cena.

poi, per la prima volta in vita mia, ho sofferto d'insonnia. mi sono addormentata alle 4 (e svegliata alle 8).

attribuendo questi disturbi all'ansia allo stress, ho deciso di andare a fare una lunga passeggiata. mi sono messa le scarpe da ginnastica appena recuperate da uno scatolone e sono uscita.
però la mia schiena non ha gradito il cambio di scarpe e nemmeno i miei piedi.
sono tornata a casa dopo mezz'ora con delle vesciche enormi.

non volevo passare la giornata a casa. volevo un pranzo di ferragosto, ma lo volevo sano.
ho deciso di uscire per comprarmi il sushi e mangiarlo sul prato a villa borghese.
non c'era un giapponese aperto.
tutti i bar e le caffetterie di villa borghese erano chiusi.

quindi sono andata a mangiare a termini le schifezze pseudo orientali (buone!). poi volevo fare shopping ma non ho trovato niente da comprare.

sono tornata a casa ed ho spettato di digerire il pranzo.

sono andata a cena fuori con i genitori, ma non avevo ancora digerito il pranzo per cui ho mangiato pochissimo (un disappunto!).

finalmente sono andata a dormire.

sabato 14 agosto 2010

proust (o almeno così mi hanno detto)

devo confessare che non ho mai letto proust. e si che ho letto un sacco di cose. devo dire a mia discolpa che ci ho anche provato, a leggere la recherche, ma era troppo noioso.

comunque, ultimamente un sacco di gente dice o scrive di queste madleine e di come certi odori, sapori ecc possono catapultarti indietro nel pieno dell'infanzia.

ovviamente capita anche a me.
potrei citare alcuni odori (lo zampirone, il letame, l'erba bagnata), dovrei concentrarmi un po' per trovare alcuni sapori (ma forse la pizza bianca del fornaio, quella con il sale grosso sopra, che ogni volta che la mangio mi viene una voglia tremenda di succo di frutta alla pesca -che tale era l'abbinamento), ma soprattutto mi succede con i luoghi.

ogni tanto, mi capita di trovarmi in un posto e di precipitare improvvisamente indietro di trent'anni. la cosa mi riempie sempre di entusiasmo e nostalgia.
l'effetto ovviamente è più forte la prima volta (anche perché avviene quasi sempre per caso e quindi è del tutto inaspettato), ma si ripete sempre anche se torno sul luogo del delitto.
qualche tempo fa ho riscoperto il punto qui sotto:












da bambina ho fatto lì un saggio di danza classica (ebbene sì, ho un passato da ballerina) e mi ricordo l'attesa per entrare, già con lo chignon in testa, proprio davanti a quella porta.

devo assolutamente ritrovare le foto di quel saggio

venerdì 13 agosto 2010

tenerume

sull'autobus, davanti al vittoriano:

"che bello! guarda mamma! cos'è quello?"
"piazza venezia tesoro"
"mamma, mi ci porti? andiamo a venezia?"

martedì 10 agosto 2010

riflessioni

per la serie: quando ti riconosci in una frase in un libro.

"talvolta pensavo che mi sarebbe piaciuto incontrare una persona che mi piacesse come mi erano piaciute loro, ma mi rendevo conto che non era un'ipotesi realistica. il pensiero mi metteva un po' di tristezza, ma anche questa era sopportabile, di regola. e quando, a volte, quella tristezza aumentava, e sconfinava pericolosamente nell'autocommiserazione, mi dicevo che non potevo lamentarmi. avevo il lavoro, lo sport, qualche viaggio da solo, qualche uscita, ogni tanto, con amici cortesi e distanti. e poi i libri, naturalmente. mancava qualcosa, certo. ma io ero uno che da piccolo restava molto impressionato, quando gli dicevano di pensare ai bambini dell'africa che muoiono di fame."

gianrico carofiglio - le perfezioni provvisorie

venerdì 6 agosto 2010

maremma

vado per un weekend in maremma.
chissà come sarà. non ho potuto fare a meno di pensare a questa canzone. speriamo che non sia di cattivo auspicio!

(ps. io l'ho vista nada in concerto che la cantava. era bellissimo.)


se il link di sopra non funziona, provate a cliccare qui:
http://www.youtube.com/watch?v=JVu_rXDc1j8&feature=related

giovedì 5 agosto 2010

minis

sono migliaia (quarantamila per l'esattezza).
sono ovunque.
girano in branco per la città.
a differenza dei loro cugini papaboys, sono silenziosi e non suonano la chitarra. almeno non in pubblico.
però, come quasiasi altro membro della loro specie (adolescente teutonico), sono ingombranti e poco consapevoli della presenza di altri esseri intorno a loro. soprattutto, hanno una consapevolezza pari a zero del fatto che gli esseri umani e gli oggetti occupano spazio e non si spostano da soli per evitre l'impatto. quindi che, se urtati, cadono o si incazzano.

sono i minis o ministranten e poi sarebbero i chierichetti tedeschi.
hanno invaso roma per un incontro con il papa che ha interrotto le sue vacanze per venire a roma e riceverli in udienza. (santità, ma che bisogno c'era?)

sabato se ne andranno. dicono.
e se invece restassero e prendessero possesso della città?

domenica 1 agosto 2010

oroscopo

il mio oroscopo stamattina diceva:

"per liberarvi dallo stress, oggi dedicatevi al vostro hobby preferito".

quindi oggi mangio, leggo, dormo, guardo la tv.

creativa, eh?