lunedì 16 agosto 2010

weekend ferragostano (e menomale che è finito)

sabato mattina volevo andare al mare, ma ovviamente pioveva. pioveva quella schifezza che a malapena bagna le strade e quando smette fa più caldo di prima.

poi nel pomeriggio il tempo si è rimesso. allora ho deciso di andare a prendere gli scatoloni del trasloco che erano rimasti ancora in campagna, ma ovviamente avevo un po'di mal di schiena che non è migliorato col trasloco.
sono incappata in una tempesta di vento, con i mulinelli di foglie (e cartacce) alti come un uomo e le raffiche che spostavano la macchina.
al ritorno, praticamente a casa, mi è venuto il dubbio di non aver chiuso la porta. e sono tornata indietro (per fortuna l'intero tragitto in condizioni di totale assenza di traffico è un'ora scarsa).

più tardi, in preda ad una crisi di ansia paranoica, ho tormentato la mia povera collega che avrebbe lavorato domenica al posto mio (cioè dovevamo lavorare entrambe ma erano previsti pochi turisti e quindi lavorava lei sola) perché avevo presagi nefasti ed ero convinta che sarebbe successo qualche disastro.

poi sono andata a cena con i parenti. è andato tutto bene (e dovevo capire che era solo la calma prima della tempesta): cena buona, compagnia simpatica,...
tornata a casa ho scoperto (immaginate come) di essere intollerante ai crostacei che avevo mangiato a cena.

poi, per la prima volta in vita mia, ho sofferto d'insonnia. mi sono addormentata alle 4 (e svegliata alle 8).

attribuendo questi disturbi all'ansia allo stress, ho deciso di andare a fare una lunga passeggiata. mi sono messa le scarpe da ginnastica appena recuperate da uno scatolone e sono uscita.
però la mia schiena non ha gradito il cambio di scarpe e nemmeno i miei piedi.
sono tornata a casa dopo mezz'ora con delle vesciche enormi.

non volevo passare la giornata a casa. volevo un pranzo di ferragosto, ma lo volevo sano.
ho deciso di uscire per comprarmi il sushi e mangiarlo sul prato a villa borghese.
non c'era un giapponese aperto.
tutti i bar e le caffetterie di villa borghese erano chiusi.

quindi sono andata a mangiare a termini le schifezze pseudo orientali (buone!). poi volevo fare shopping ma non ho trovato niente da comprare.

sono tornata a casa ed ho spettato di digerire il pranzo.

sono andata a cena fuori con i genitori, ma non avevo ancora digerito il pranzo per cui ho mangiato pochissimo (un disappunto!).

finalmente sono andata a dormire.

2 commenti:

  1. cara mia, la prossima volta fidati di un luogo sempre aperto dove trovi sempre qualche amichetta con cui mangiare un panino, anche in versione ferragostana... e cioè il nostro caro colosseuccio!!

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  2. maria hernandez reig21 agosto 2010 alle ore 09:21

    Che bello il tuo blog! non ci sono anadata fino adesso. Dove è quella Priscilla che conoscevo io? Durante molti anni ho scritto un diario, era bello farlo, quando finivo un quaderno mi dispiaceva perchè sentivo che salutavo a un vecchio amico. Adesso con internet è molto diverso, puoi confidarti a lui per anni e anni, le pagine non finiscono, come non finiscono le storie. Puoi pure condividerlo con altre persone, dicono che tutti coloro che scrivono un diario lo fanno pensando che un giorno lo leggerà qualcuno...I miei diari sono rimasti tutti in un casetto, in Spagna, ora chiuso a chiave. Ogni volta che lo apro quante emozioni! le sento già da lontano, appena mi avicino a la chiave.

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