giovedì 7 maggio 2009

biciclette

nonna raccontava sempre di quando, "in tempo di guerra", usava la bicicletta come mezzo di trasporto portando con sé i due figli "in canna" e le "sporte" con la spesa comprata forse al mercato nero o dai contadini in campagna (questa parte variava da racconto a racconto ma per il momento non è rilevante).
io ho sempre cercato, affascinata, di immaginare una persona in bicicletta con due bambini e delle borse rigonfie.
devo ammettere che la mia immaginazione non arrivava a tanto.
finché ... qui ho visto cose che voi umani non potete immaginare.
si può andare in bicicletta con due o anche tre bambini, con le valigie, con il cane al guinzaglio, con il gatto nel trasportino, parlando al telefono, tenendo l'ombrello, con la chitarra o il violoncello, si può traslocare in bicicletta.
e poi si può modificare la bicicletta aggiungendo una cassetta di legno (tra il manubrio e la ruota anteriore), la famosissima "bakfiets", e nella cassetta mettere bambini, mobili, animali, eccetera. ma si può anche trasformare la bicicletta in un triciclo normale (con due ruote dietro e una cassetta tra le ruote) o al contrario (con due ruote davanti e l'immancabile cassetta), oppure si può agganciare un carrellino dietro o, perché no, un altro pezzo di bici, con un sellino e una ruota, per i bambini più grandi.
i gadget possono essere i più moderni, ma nella maggior parte dei casi probabilmente nonna era più avanzata: i seggiolini dei bambini spesso sono solo cuscinetti sul portapacchi, le mini cinturine di sicurezza in genere pendono inermi da sedili o cassette, i caschi sono degli emeriti sconosciuti.
un mondo a parte.
amsterdam.

(seguirà documentazione fotografica)

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