sabato 11 luglio 2009

paura vera

se avessi una lista delle cose paurose che sono riuscita a fare nella vita, da oggi potrei aggiungere un'altra voce.

ok, lo ammetto, probabilmente la cosa non è paurosa per niente e a scriverla (e ancor di più a leggerla) sembrerà ridicola, però al momento di farla....

forse è meglio premettere che io ho poco senso dell'equilibrio, che soffro di vertigini, che ho paura del vuoto e della velocità e che però, pur avendo paura, anzi proprio perché ho paura, sono attratta irresistibilmente da tutte le attività in qualche modo connesse a tutto ciò.
quindi, di conseguenza, adoro le montagne russe, le discese con gli sci, le ruote panoramiche, i panorami dalla cima delle torri, le seggiovie, andare a cavallo, ecc ecc. ogni volta, però, me la faccio sotto dalla paura.

da oggi posso aggiungere alla lista: andare in bicicletta come passeggero.
ma non in modo normale, come da bambini, a cavalcioni del portapacchi che poi è come andare dietro in motorino.
qui nelle terre piatte il passeggero siede all'amazzone (cioè di lato, come le nostre mamme sulle vespe negli anni '50) sul portapacchi dietro al conducente che lo sovrasta completamente in altezza.

quindi il suddetto passeggero (cioè nella fattispecie io) non può guardare davanti perché avrebbe la faccia incollata alla schiena di chi guida e comunque non vedrebbe niente, può solo guardare di lato. inoltre non può tenersi da nessuna parte e deve mantenere l'equilibrio non solo della sua persona ma anche delle sue gambe penzoloni e di eventuali e immancabili borse, borsette e borsettine.
il malcapitato (cioè sempre io) non sa dove sta andando perché la perdita dell'orientamento è immediata e vede solo sfrecciare, incredibilmente vicini e incredibilmente veloci, fiancate di macchine parcheggiate, specchietti di macchine in movimento, altre biciclette, pedoni, alberi, ringhiere di canali, bambini ecc ecc.

però, come sulla ruota panoramica, dopo i primi minuti di terrore puro, diventa divertente. quindi magari lo rifarò!

inutile dire che qui lo fanno tutti, con tranquillità, sicurezza e nonchalance, saltando al volo su biciclette già in moto (così il conducente fa meno fatica), mangiando il gelato e parlando al cellulare. e ovviamente nessuno, mai, cade.
ma loro nascono così. io non c'ho speranza.

e comunque, come dice jovanotti:
"la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare"

4 commenti:

  1. domanda: chi guidava?
    lo sai che a me da bambina i cugini grandi mi portavano in bici seduta sul manubrio (scomodissimo per il sedere. Ti issavano la su e non vedevi niente perchè avevi la faccia rivolta verso chi guidava, ma era divertente.
    ah i ricordi di gioventù...
    ale

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  2. guidava kevin che moriva dal ridere e ha fatto una fatica pazzesca perché io mi agitavo sulla bici.
    che paura andare sul manubrio!

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  3. Anche io voglio volare!!
    Bacione
    Blandine

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  4. grazie bland, menomale che ci sei tu!

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